“Teresa” uno spettacolo organizzato dal Teatro dell’Orsa all’interno della rassegna Animali Intelligenti
Un racconto poetico che intreccia amore, mestieri antichi e il delicato lavoro delle mani
Il 6 dicembre 2025 alle ore 21.00, il palco del Teatro San Prospero si trasformerà in una piccola bottega dell’anima: un luogo in cui ago, filo e ricordi prendono vita grazie a “Teresa – Ovvero la sarta che voleva ricucire il firmamento”, spettacolo tratto dall’omonimo racconto di Antonio Catalano.
A incarnare Teresa è Patrizia Camatel, presenza scenica intensa e delicata, capace di far vibrare ogni gesto. Accanto a lei le voci del radiodramma – quelle di Esther Ruggiero e Vincenzo Caruso – avvolgono la scena come un mormorio familiare, compagno discreto delle sue giornate di cucito. L’allestimento tessile e i costumi portano la firma sensibile di Barbara Mugnai, mentre la regia, affidata allo stesso Catalano, custodisce il carattere poetico, surreale e profondamente umano del racconto.
Lo spettacolo è una coproduzione Casa degli Alfieri e Astiteatro 46.
La sarta che ricuce storie e destini
Teresa è la sarta del paese. Lavora in una stanza piena di stoffe che odorano di passato, fotografie dai sorrisi sbiaditi e la sua fedele macchina da cucire. Confeziona l’abito da sposa per Aurora, la vicina, che desidera un vestito semplice, economico e “con un po’ di pizzo qua e là”.
Ma mentre cuce il vestito della ragazza, Teresa cuce anche se stessa: rammenda la propria anima, fatta di ricordi, polenta, speranze e qualche nostalgia che pizzica il cuore.
Come una moderna Parca, intreccia le vite: i primi pantaloni di un ragazzo diventato uomo, l’abito delle feste, il vestito da cerimonia, quello buono da indossare per l’ultimo saluto. Ogni cucitura è un frammento di esistenza che si aggiunge al grande disegno del mondo.
Il suo sguardo si alza spesso al cielo: lì vola una poiana che poi scompare dietro la collina, come fanno i pensieri più leggeri, quelli che sfuggono ma lasciano un segno.
Una fiaba teatrale che parla d’amore
Lo spettacolo è un racconto dolce e poetico, che unisce l’inconfondibile stile narrativo di Catalano ad autentici aneddoti sul mestiere dei sarti, custodi di una sapienza antica: quella delle mani che sanno prendersi cura, ricucendo il cuore e l’anima delle persone.
La protagonista
Patrizia Camatel, attrice, autrice e regista, fondatrice del Teatro degli Acerbi, collabora da più di vent’anni con la Casa degli Alfieri e con l’Archivio Teatralità Popolare. Ha lavorato con registi come Luciano Nattino, Oscar De Summa e Frosini/Timpano, ed è referente piemontese del Progetto Antigone di Letizia Quintavalla.
Autrice e regista di lavori profondi e popolari insieme – fra cui Soldato Mulo va alla guerra, Guido suonava il violino, Guarda che silenzio che c’è – negli ultimi anni ha firmato creazioni come Artabàn, La Macchina Magnifica e Chisciotte.